Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 29 novembre 2015

Il grido di allarme di una mussulmana convertita al cattolicesimo

Il discorso è centrato sulla Germania. Ma la questione è trasversale e si pone ovunque negli stessi termini. Continuiamo a parlarne, per non abbassare la guardia, che peraltro non sembra sia molto presente tra governanti e pastori ...

Mentre la Chiesa cattolica tedesca esorta continuamente a sostenere la politica di accoglienza dei rifugiati, cominciano a levarsi voci cattoliche di fronte ai rischi di derive.
Sabatina James è una giovane donna Pakistano-austriaca convertita al cattolicesimo, attivista per i diritti dell'uomo; è scampata da un matrimonio forzato con un cugino in Pakistan che ha ripetutamente abusato di lei sessualmente. Minacciata di morte dalla sua famiglia a causa della sua conversione, Sabatina James vive dal 2004 sotto protezione 24h/24. Ha fondato nel 2006 l'organizzazione caritativa Sabatina che aiuta i musulmani che vengono spinti a sposarsi con la forza. Essa fornisce alle vittime la possibilità di fuggire, assistenza legale e un aiuto psicologico.

Questa ex musulmana ha recentemente pubblicato una critica importante nei confronti della gestione tedesca della crisi dei migranti. Come apprendiamo dal sito kath.net, Sabatina ha fatto riferimento alle reali minacce della incontrollata immigrazione musulmana provenienti da paesi non democratici. Ha espresso le sue preoccupazioni affrontando apertamente il problema, anche a costo di scuotere e impressionare la diffusa moderazione dei cattolici in Germania.
Ha detto in particolare in un'intervista a Neuen Osnabrücker  Zeitung: "Dobbiamo porci due domande: vogliamo continuare a salvaguardare i diritti umani in Germania? Possiamo lasciare che la Germania diventi un paese a maggioranza musulmana?".

Dare un passaporto a tutti i rifugiati senza assicurarsi che essi siano "capaci di democrazia o di riconoscere se siano disposti o no ad usare la violenza" è una politica irresponsabile "di fronte ai diritti dell'uomo" circa le conseguenze. Se accade che si scoprano in mezzo a loro islamisti violenti, collegati o meno a Daesh, la Germania non può rifiutare di assumersene la responsabilità.

L'equivalente di una nuova città ogni mese

Lei continua a dire che se, nei prossimi dieci anni, si determinasse l'arrivo di più di 10 milioni di musulmani, essi potrebbero costituire la maggioranza nella loro fascia d'età. E si tratta proprio dell'attuale tasso di arrivi; mentre il tasso di natalità tedesca è drammaticamente basso. Lo stesso potrebbe accadere se ci si rifiuta di regolare l'immigrazione. Basta sapere che per il solo mese di novembre, in sole tre settimane è stato superato il numero di 180.000 rifugiati (dati del 23 novembre). Dunque è l'equivalente di una città di medie dimensioni in più, ogni mese, che può trasformare radicalmente la società tedesca. Questa non è una fantasia, ma semplicemente la realtà. D'altronde in Germania, cominciano ad emergere molti critici, anche di sinistra.

È anche sorpresa che i giovani violenti che attaccano i cristiani, gli Yezidi e i musulmani democratici, possano continuare a rimanere in Germania. "Devono andarsene". Sarebbe impensabile dare loro asilo. Si tratta di un grave errore e dell'illusione della nostra anima troppo bella, dice, dare per scontato che tutti i rifugiati condividano i valori democratici. Sono nati in un paese, sia esso la Siria, Afghanistan o in Pakistan, che lei conosce bene, "con l'idea che le donne non hanno gli stessi diritti, né la stessa dignità degli uomini e che i non-musulmani non sono esseri umani a tutti gli effetti".

Proteggersi dai predicatori radicali

Sabatina James critica inoltre il fatto che la Germania non pone alcun limite ai predicatori più radicali. "Li si lascia fare e poi ci si meraviglia che i giovani li seguano". Conoscendo i pentiti del movimento salafita, lei sa che si tratta di persone in cerca di Dio. Questa, secondo lei, è anche una prova della triste situazione delle chiese in Germania: è diventato oggi più comune per le strade tedesche incrociare un salafita che distribuisce il Corano piuttosto che un cristiano che possa "spiegare il discorso della montagna" e parole forti come quelle di Cristo: "Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano".

Ed è proprio per salvaguardare i diritti umani, in particolare quelli delle donne, e i valori dello stesso Discorso della montagna che la Germania non può accettare tutto: è la garanzia data dall'impronta democratica di questo paese che rischia di essere ridotta ad un rivolo se la Germania non cambia nulla nella sua azione.
[Fonte - Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

16 commenti:

Luisa ha detto...

Ringrazio mic per la rapidissima traduzione di questo testo, presente su Aleteia versione francese ma non italiana.
Grazie ancora, l`impegno di questo blog nel fornirci contributi che necessitano una traduzione è veramente encomiabile, penso che che ne rendiamo tutti conto.

Anonimo ha detto...

Distrutte tre chiese in Sudan: «Non possiamo tacere l’odio religioso»
Gli edifici sono stati demoliti a fine ottobre, ma già l’anno scorso altri erano stati confiscati dal governo. L’Aclj chiede al mondo di non chiudere gli occhi

http://www.tempi.it/distrutte-tre-chiese-sudan#.VlrctsuFOUl

mic ha detto...

Ringrazio te, cara Luisa, che sei così attenta e pronta anche nel dare segnalazioni utili :)
Offri un'assist alla mia ritrosia nel chieder aiuto. Ma ora lo faccio, invitando chi vuole a ricordarsi del nostro traduttore (servendosi del nostro conto Paypal sulla colonna a destra in alto del blog), ancora alle prese con la mancanza di un lavoro stabile, in vista del prossimo Santo Natale. Ora è impegnato su un interessante articolo di Pentin sul NCRegister, che credo potremo pubblicare domani...

Anonimo ha detto...

L'Italia ha un tasso di fertilità per coppia di 1,32 (almeno fino a due anni fa) i nostri simpatici invasori islamici di circa 4,40.

E' solo una questione di tempo e gli europei in europa saranno minoranza. A quel punto i musulmani vorranno introdurre la sharia.

Chiedete ad un musulmano se per lui è pensabile un ordinamento giuridico che non coincida con la sharia.

Da ciò ne deriva l'ineluttibilità di un conflitto.



RR ha detto...

Io sospetto che la Merkel sia sotto pesante ricatto americano per i suoi trascorsi nella DDR (e non solo). Ma la Chiesa cattolica e le confessioni riformate cosa pensano, che tra 20 anni ci sarà ancora qualcuno che pagherà la Kirchensteuer ? I mussulmani NON pagano da nessuna parte del mondo per il loro clero, almeno credo, ed in generale NON sono abituati a pagare alcuna tassa.
Anche il discorso degli industriali e della mano d'opera a basso costo non regge più: è ufficiale che i nuovi arrivati hanno una preparazione scolastica ed al lavoro assolutamente insufficiente per competere anche con l'operaio tedesco (il più delle volte polacco o ceco o croato) non qualificato.
Quindi non si capisce la "ratio" di quello che è successo e continua a succedere in Germania. Non c'è logica, né economica, né culturale, né morale, né filosofica tout court. Non si può veramente non pensare ad un'azione demoniaca, satanica, sulle menti di chi governa quel paese e fa parte della sua intellighenzia. O sono tutti pazzi o sono tutti posseduti.
RR
PS: la giovane convertita non verrà ascoltata, ma sicuramente il Presedente dello Judenrat sì. Ha comincoato a chiedere un controllo sulle frontiere e a stabilire quote di immigrati, favorendo quelli che non provengono da Stati mussulmani troppo retrivi (cioè quasi tutti).

mic ha detto...

Sono in diversi che cominciano e rendersi conto del pericolo reale, al di là di tutte le mistificazioni politicamente corrette, che ci ammanniscono a ripetizione dalle fin troppo aperte e generose tribune televisive, molti (troppi) Imam occidental-azzimati, civilissimi, 'moderatissimi', colti, esperti in comunicazione, senza nessuno che li smentisca (rara avis è il politicamente scorretto che talvolta cerca di dire la sua, ma viene regolarmente silenziato).
E, a questo punto, c'è anche il rischio di "chiudere le stalle" troppo tardi. Ma bisognerebbe comunque 'chiudere' in molti modi. Intanto riappropriandosi degli spazi educativi e di quelli di evangelizzazione. Non è facile. Ma occorre rimboccarsi le maniche...

Anonimo ha detto...

Il conflitto o scoppia in breve tempo, o, se si aspetta un altro po', la popolazione europea sarà per la stragrande maggioranza formata per il 20% da vecchi autoctoni e per il resto da giovani mussulmani, quindi salta il banco, ma qua non lo vogliono capire, niente figli, niente futuro, les jeux sont faits.

Fine di un sogno... ha detto...

Strano, però, che questo massacro si sia tenuto proprio in uno Stato in cui si esalta il suo carattere della laicità, in nome della quale sono stati tolti crocifissi dalle scuole, e finanche introdotto lo studio della cultura islamica, nei programmi scolastici. Strano che succeda nella laicissima Francia che tollera nel suo territorio la presenza di forti concentrazioni islamiche, tanto da far sussistere, all’interno del suo Paese, dei sub territori, le cosiddette “zone islamiche”, che rendono insicuri i cittadini dello Stato ospitante, nelle quali è impossibile accedere e dove, alcune volte, è necessario l’intervento dell’esercito per entrare in queste “repubbliche indipendenti” all’interno delle città. La periferia di Parigi ne è un esempio, i vicoletti di Lione un altro, molte zone di Marsiglia sono ad esclusiva fruizione di musulmani e via discorrendo.
La laicità dello Stato doveva essere la nuova bandiera sotto cui si sarebbero dovuti riconoscere gli uomini di tutto il mondo; la dea ragione si sarebbe dovuta innalzare a simbolo di una nuova civiltà; il progresso scientifico avrebbe dovuto liberare l’umanità dai residui superstiziosi della religione o, quanto meno, piegare la religione ai principi universali dello Stato laico. Sembrava che la Francia stesse realizzando il sogno di deificare lo Stato e invece un gruppetto di 20, forse 30, uomini armati ha piegato il Paese. Proprio quando la Francia consolidava sempre le “conquiste” dello Stato laico, come l’estrema facilitazione per aprire i corridoi dell’aborto e dell’eutanasia, le nozze gay e quant’altro viene stoltamente considerato diritto, proprio quando ormai lo Stato si era sostituito a Dio, la Francia è ferita. La divinizzazione dello Stato, cominciata con la Rivoluzione francese, si trova oggi a fare i conti con la storia e a constatare il proprio fallimento. Questo, però, nei commenti televisivi, nessuno lo dice, né lo leggiamo sulle pagine di qualche quotidiano.
Certo c’è l’orgoglio dei cittadini e la ripresa ci sarà, anche se, non solo in Francia, l’effetto di questi attentati è quello di far accrescere il senso di insicurezza tra i cittadini del mondo e non solo quelli francesi. Dobbiamo però chiederci se si poteva evitare, o quanto meno se è stato fatto tutto quello che si doveva fare per evitare questo massacro. Sono interrogativi che aprono a risposte con scenari diversi, ma se vogliamo essere sinceri, semplici e concreti, dobbiamo dirlo: l’attentato è una conseguenza di questa cultura della tolleranza, in nome della quale ci si spoglia della propria identità e quando un popolo non riconosce più le proprie radici è come un figlio che non si riconosce più nella propria madre. Se non si riconoscono le proprie origini, se tradiamo la nostra identità, non abbiamo più riferimenti oggettivi e rischiamo di scambiare la tolleranza socialmente negativa per la collettività e, dunque, per i cittadini di uno Stato, come un’azione di progresso civile. Ora la Francia ha chiuso le frontiere, ma a cosa serve se esistono nel suo Paese zone islamiche in cui si può entrare solo con l’esercito e un nutrito squadrone di polizia?
Il sogno di quella che fu una delle rivoluzioni che ha cambiato il corso della storia si sta infrangendo sullo scoglio di una realtà che ci mostra tutti gli errori di un pensiero che si è voluto sostituire a Dio, che ha costruito un mondo senza Dio, che si è illuso di unificare uomini di ogni razza, religione, sesso, sulla condivisione di principi disumani. È questione di tempo, solo questione di tempo. Negare il bisogno fondamentale dell’uomo, cioè quello di riconoscersi nel vero Dio, è, invero, un atto disumano che si può ottenere in due modi: o negare la religione rivelata da Cristo, o assoggettarla alle pretese delle Stato come nei “migliori” regimi.

mic ha detto...

ma qua non lo vogliono capire, niente figli, niente futuro

Il futuro non si costruisce solo con la procreazione. Poi, i figli, vanno educati e generati anche spiritualmente non solo biologicamente.
Certo questo è uno dei tanti aspetti del problema, che ha il suo focus in quanto esposto nel post che mi precede.

Luisa ha detto...

"....che ci ammanniscono a ripetizione dalle fin troppo aperte e generose tribune televisive, molti (troppi) Imam occidental-azzimati, civilissimi, 'moderatissimi', colti, esperti in comunicazione, senza nessuno che li smentisca (rara avis è il politicamente scorretto che talvolta cerca di dire la sua, ma viene regolarmente silenziato)."

Confermo, non so se per ignoranza, irenismo, politicamente corretto, ma osservo che nei vostri salotti televisivi, nelle vostre tribune televisive, messi generosamente a disposizione di rappresentanti della comunità musulmana, passa una visione dell`islam che non è più quella che ha corso in Francia, e dalle mie parti, da voi si dà la parola a chi presenta un islam moderato che, secondo loro, può coesistere con la democrazia e i valori della società occidentale.
Basterebbe rispondere loro con un Corano alla mano ed esigere che dicano ad alta ed intelligibile voce che quelle sure, quei versetti, violenti e che incitano alla violenza, sono caduchi, ma non lo faranno.
Le cose sono molto cambiate in Francia dove sono quasi spariti gli slogan del "niente amalgame", "quello non è islam", "l`islam è solo pace e amore", oggi si osa nominare il nemico, anche se lo si nomina fondamentalismo islamico si osa dire che l`islam deve fare pulizia in casa propria, viene detto chiaramente e senza giri di parole che è nei testi sacri che i terroristi e chi li "forma" trovano l`"ispirazione".
Non solo, è sottolineata l`ambiguità di governi che vendono armi a chi finanzia quel "fondamentalismo"( che non è altro che la lettura letterale di un testo considerato divino) , si osa parlare del finanziamento di moschee e imam da parte( ma non solo) dell`Arabia Saudita e del Katar, viene sottolineato il pericolo legato alla presenza di quegli imam salafisti, stranieri, che predicano in arabo e, anche se vedo sorgere un nuovo mantra "la radicalizzazione non si fa nelle moschee" ,la realtà di documentari, servizi , testimonianze mostra il contrario, e del resto lo stato d`urgenza permette, in principio, la chiusura di moschee, per il momento tante sono le perquisizioni ma rarissime le chiusure...

Anonimo ha detto...

L'avete vista, in TV, la giornalista italiana, convertita all'islam? Tutta avvolta in mantelli e camicioni vari. Ovviamente a capo coperto. Si è permessa di paragonare i combattenti anti-Assad ai partigiani (ovviamente dando a tale paragone una valenza positiva).

RR ha detto...

La Francia raccoglie quel che ha seminato in tre secoli. Prima di consacrare la Russia, forse bisognerebbe riconsacrare la Francia.
Speriamo che il prossimo Pontefice ci pensi e lo faccia. Ammesso ci sia ancora tempo.
Altro che "climate change" (del quale, tra parentesi, alle popolazioni mussulmane , indù , buddiste, e via dicendo, NON frega assolutamente nulla).
RR

Anonimo ha detto...

Vedere, Riflettere:

-Italia: suicidio demografico http://www.gloria.tv/media/94UYkZED56V
-Gli atei danno l'Europa all'Islam http://www.gloria.tv/media/Lvuy1fREaRU

demaita

mic ha detto...

sai cosa mi è rimasto impresso di questo monaco, già ultraottantenne,? la stessa frase che metti tu su questo commento "cosa vuoi che succeda? ormai le stalle sono state aperte ed i buoi sono scappati"" - (ora possiamo solo chiudere bottega).

Ma noi NON POSSUMUS "chiudere bottega", berni.
IL Signore non ci mette niente a fare nuove tutte le cose se si torna a Lui. E, per questo, ognuno di noi continua a fare la sua parte al di là della gravità della situazione (stalle chiuse troppo tardi e compagnia bella)...

berni ha detto...

Cara Maria, "chiudere bottega significa - quella bottega, quella che non è di Cristo, ma dei novatores/distruttores, quella del conciliabolo/protestantizzato ed eretico, non la Chiesa Cattolica Apostolica, Questa è di proprietà di Cristo e del suo Corpo Mistico"".
Se le ..... sono state aperte ed i buoi sono scappati, dentro chi c'è rimasto? quelli che ci sono oggi; e cosa sono questi se non protestanti ed eretici?
Certo che noi non possumus chiudere, perchè è Cristo stesso che dirige la Sua Chiesa. Ecco il non prevalebunt.

Bah ! ha detto...

https://anticattocomunismo.wordpress.com/2015/12/02/il-vescovo-di-padova-mons-cipolla-si-e-arreso/